Ci sono libri che non si scrivono con l’inchiostro, ma con le lacrime. Con la pelle. Con la memoria. “Una vita spezzata” è uno di questi. È un libro che nasce da un dolore che non passa, che si trasforma in voce, che diventa testimonianza. Quando ho letto il manoscritto di Iole Alba Cianfaglione ho sentito subito che non potevamo lasciarlo chiuso in un cassetto. Doveva uscire. Doveva parlare.
Con Lupieditore scegliamo di pubblicare solo libri che possano smuovere qualcosa. E questa storia, credetemi, smuove tanto.
La storia di Tony: una voce che il mondo non ha saputo ascoltare
Tony è il fratello dell’autrice. Un uomo fragile e forte allo stesso tempo. Cresciuto in Germania, lontano dalla sua terra d’origine, segna i primi passi in una famiglia emigrata, con tutte le fatiche e le ferite che l'integrazione in un Paese straniero può lasciare.
Fin da piccolo, Tony ha dovuto fare i conti con malattie, assenze, solitudini. Ma la vera battaglia inizia nell’adolescenza, quando la droga fa irruzione nella sua vita. L’eroina lo trascina giù, lentamente, senza pietà. Ogni tanto risale, ci prova, chiede aiuto. Ma cade ancora. E ancora. E ancora.
Il libro non è solo il racconto di un uomo che lotta contro la dipendenza. È il grido silenzioso di chi non ce l’ha fatta. Di chi aveva ancora tanto da dare, ma non è riuscito a salvarsi. Di chi, come dice l’autrice, “aveva una voce, ma il mondo non ha saputo ascoltarla”.
Una sorella che scrive con amore e verità
Iole Alba Cianfaglione non è una scrittrice professionista. È una donna, una madre, una parrucchiera che da quarant’anni lavora con passione e costanza nel suo salone a Bagnaturo. Ma questo libro, ve lo assicuro, ha qualcosa che manca a tanti testi “letterariamente corretti”: ha verità. Ha vita vera. Ha amore.
Con una scrittura semplice, diretta, a volte cruda, Iole ci accompagna nel labirinto dell’anima di Tony, ma anche in quello della sua famiglia, che cerca in ogni modo di salvarlo, di stargli vicino, di amarlo senza condizioni. E ci riesce, almeno in parte. Perché l’amore non salva sempre, ma resta. E resiste.
Una testimonianza che può fare bene
“Una vita spezzata” è un libro che fa riflettere. Fa male, sì. Ma è un male che guarisce. È una lettura che consiglio a chi ha vissuto situazioni simili, a chi ha un fratello, un figlio, un amico che combatte con la dipendenza. Ma anche a chi non conosce queste realtà e vuole comprendere. Perché il dolore degli altri non va mai ignorato. Va guardato. Va abbracciato.
E Iole, con questo libro, lo fa. Abbraccia il fratello e tutti quelli che si sentono “persi”, dicendo: “Non siete soli. La vostra voce vale. Anche se il mondo non la sente, io sì.”
Lupieditore: pubblicare per risvegliare
Con Lupieditore, ogni libro è una scelta etica. Crediamo che la parola sia una spada dolce: non ferisce, ma illumina. E questo libro illumina i lati oscuri della dipendenza, della distanza, dell’emigrazione. Ma illumina anche l’amore, la speranza, la forza di una donna che ha scelto di trasformare il dolore in messaggio.
Per questo l’abbiamo pubblicato. Perché “Una vita spezzata” è anche un ponte, tra chi soffre e chi può comprendere. Tra chi se n’è andato e chi è rimasto. Tra un passato difficile e un presente che può ancora cambiare qualcosa.
"…Che vita è se il mondo non può sentire la tua voce?…”
Questa domanda rimbomba in ogni pagina del libro. E la risposta, forse, è proprio qui: scrivere è un modo per non lasciare che le voci si spengano.

IL LIBRO