Ci sono libri che non urlano, che non cercano di impressionare. Libri che arrivano piano, con delicatezza. Ma che una volta entrati dentro di noi, restano. E ci cambiano.
"Una sera d’autunno" è uno di questi. E sono proprio quei libri, quelli che non fanno rumore ma scuotono le coscienze, che io desidero pubblicare.
Quando ho letto il manoscritto di Filomena Tollis, mi sono bastate poche pagine per capire che stavo per incontrare una storia vera. Non solo nel senso biografico – perché sì, questa è una storia realmente vissuta – ma vera nel tono, nella profondità, nell’autenticità delle emozioni. Non c’è finzione in queste parole. Solo vita. E coraggio.
Filomena ci racconta una sera qualunque. Una sera d’autunno, appunto. Ma dietro quella normalità apparente, si schiude un mondo interiore ricchissimo, fatto di silenzi pesanti come pietre, di solitudini mai dette, di dolori che nessuno ha mai voluto vedere.
In quelle pagine ho sentito l’urgenza di dar voce a chi voce non ha. A chi è stato messo ai margini, a chi ha vissuto il peso di essere frainteso, ignorato, giudicato troppo in fretta.
Il libro non chiede empatia, la suscita. Non impone riflessioni, le semina nel cuore.
Ed è proprio per questo che ho voluto fortemente che uscisse con Lupieditore. Perché la nostra casa editrice nasce proprio con questa missione: far circolare libri che abbiano un senso profondo, che stimolino la coscienza, che aprano domande più che dare risposte. Noi crediamo nel potere della Parola come unica arma legittima da impugnare. L’unica che non ferisce, ma guarisce.
E Una sera d’autunno guarisce. Lo dicono anche le prime lettrici che hanno avuto la fortuna di leggere in anteprima il romanzo:
“Un libro che va letto con il cuore aperto. Mi ha fatto piangere e sorridere. E mi ha fatto pensare.”
“Una testimonianza potente. Una voce limpida e necessaria in questo tempo di superficialità.”
“Dovrebbero leggerlo nelle scuole. Per imparare il rispetto.”
Filomena Tollis non è un’autrice costruita. È una persona vera che ha deciso di condividere con il mondo la sua storia, con generosità e pudore. Senza fronzoli. Con parole essenziali e piene. Scrive con la semplicità di chi ha vissuto, e con la profondità di chi ha imparato a leggere dentro se stesso e negli occhi degli altri.
Questo libro è un invito. A guardarci intorno con più attenzione. A non giudicare troppo in fretta. A capire che dietro ogni volto c’è una storia. Che dietro ogni silenzio, c’è spesso una ferita.
Una sera d’autunno è più di un libro. È un’esperienza di empatia. È un piccolo manifesto di umanità.
Ed è per questo che vi invito a leggerlo. Perché di libri così, oggi, ne abbiamo un bisogno disperato.

IL LIBRO