“La Favorita” di Alessandra Macrì: la letteratura che fa tremare le certezze

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Lo ammetto: ogni tanto mi capita di leggere qualcosa e dire a voce alta: “Questo libro è diverso. Questo libro è VIVO.”
È esattamente quello che ho pensato leggendo “La Favorita” di Alessandra Macrì. E infatti, pubblicarlo con Lupieditore è stata una scelta istintiva, urgente, necessaria. Di quelle che fai quando ti accorgi che tra le mani hai qualcosa che non puoi lasciare scivolare via. Perché ti scava. Ti rapisce. Ti ribalta.

Greta: l’incanto eterno che sfida il buon senso

Greta ha 29 anni, ma non è l’età anagrafica a definirla: è la misura della sua irrequietezza, del suo bisogno di rimescolare sogno e realtà, di entrare e uscire da relazioni che sembrano uscite da un teatro gotico e brillante insieme.
Nei cinque romanzi brevi che compongono “La Favorita”, Alessandra costruisce un mondo in bilico, dove ogni racconto è un risveglio da un sogno (o un sogno dentro il risveglio), e Greta è la bussola impazzita che guida il lettore tra passioni sfrenate, illusioni crudeli, desideri impossibili e verità scomode.

È letteratura che non si accontenta di raccontare, vuole mordere, accarezzare, scorticare. Ed è proprio questo che cercavo.

Una scrittura che lascia segni

Ho letto e riletto pagine intere sottolineando frasi come si fa con le rivelazioni. La scrittura di Alessandra è raffinata e viscerale, colta senza mai risultare fredda, sensuale senza sfiorare la retorica, potente come una voce che legge al tuo posto.

C’è chi ha definito il libro “una droga emozionale”: non riusciva a smettere di leggere, perché ogni pagina cresceva in intensità e curiosità. E come dargli torto? C’è in queste pagine qualcosa di ipnotico, una lingua che accarezza e lacera insieme, un ritmo che non ti lascia tregua.

E poi, diciamolo: un libro che “mette a nudo e a fuoco personaggi e vicende umane”, che sviscera l’anima, la testa, il lato oscuro, non è cosa di tutti i giorni. È una voce che serviva. E che ora, grazie a questa pubblicazione, può essere ascoltata.

Chi è Alessandra Macrì?

Un talento raro. Una che ha paura della letteratura a vent’anni e finisce per non farne più a meno nella sua vita. Nata a Roma, vissuta tra le pagine scritte e lette, traduttrice, editor, autrice. Alessandra è una di quelle persone che riesce a trasformare le parole in carne viva, e il suo vissuto in esperienza letteraria.

Quando la ascolti parlare o leggere ad alta voce, ti rendi conto che la sua voce coincide con la sua scrittura: intensa, onesta, senza compromessi. “La Favorita” è solo l’inizio di un percorso che merita tutta l’attenzione del mondo culturale italiano – e non solo.

Perché Lupieditore

Perché noi pubblichiamo solo libri che sorprendono, che scuotono, che dicono qualcosa di bello e profondo senza dover chiedere il permesso. Perché crediamo nella Parola come spada che non uccide ma rende vivi. Perché “La Favorita” è un libro che non consola: risveglia, provoca, fa riflettere.

Se amate le storie che restano, i personaggi che vi restano dentro, le scritture che non vi fanno sentire soli – “La Favorita” vi sta aspettando. E Greta vi porterà dove non avete mai osato andare.

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Categoria: Recensioni
Tag: Libri , Narrativa , Recensioni

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