Quando ho ricevuto per la prima volta il manoscritto de "La Cassetta degli Attrezzi – Percorso di alfabetizzazione informatica contro il divario digitale",ho capito subito che non era solo un libro. Era un atto d’amore per l’inclusione, un ponte tra generazioni, tra chi è cresciuto con il cellulare in mano e chi ancora oggi teme il mouse come fosse una trappola.
E io, che con la casa editrice Lupieditore ho sempre cercato di pubblicare storie che lascino il segno, ho deciso senza esitazione: questo libro doveva vedere la luce. Perché? Perché la parola è l’unica spada che possiamo impugnare per difenderci, e oggi quella parola si digita, si cerca online, si invia con un click. E se non sappiamo farlo, restiamo indietro. Ed è ingiusto.
Nicola Orlandi, l’autore, non è solo preparato – con oltre 700 corsi di formazione informatica alle spalle – è ispirato. Ha un modo unico di parlare alle persone, di spiegare senza mai far sentire l’altro “ignorante”, ma anzi di valorizzare ogni piccolo passo verso la comprensione del digitale. E lo fa con semplicità, ma mai con superficialità.
Il suo libro – più di 350 pagine e oltre 100 immagini a colori – è una vera “cassetta degli attrezzi”: non ci sono solo istruzioni su come usare il computer, ma ci sono consigli, curiosità, storie, esempi concreti. È il corso che vorremmo regalare ai nostri genitori, ai nonni, a chiunque si senta smarrito di fronte allo schermo del PC. E soprattutto, è un libro che non giudica, ma accompagna.
Nicola si ispira al mitico Alberto Manzi e alla trasmissione “Non è mai troppo tardi”. Un paragone impegnativo, certo, ma a tratti veritiero. Proprio come Manzi insegnava a leggere agli italiani, Orlandi oggi ci insegna a navigare. Non sul mare, ma nella rete. E, credetemi, non è meno importante.
Le testimonianze dei suoi corsisti – che hanno persino firmato petizioni per poter continuare a seguirlo! – parlano chiaro: Nicola Orlandi è diventato un punto di riferimento nazionale per la formazione digitale accessibile, ha ricevuto riconoscimenti da enti pubblici, è stato protagonista di servizi Rai, interviste radiofoniche, e ora con questo libro si mette al servizio di tutti.
Come editore, non posso che essere orgoglioso di aver creduto in lui. Come lettore, posso solo dire: se avete a cuore l’inclusione, se credete che nessuno debba restare escluso dal mondo digitale, questo è un libro da regalare, leggere, diffondere. Perché davvero, non è mai troppo tardi per imparare. Nemmeno l’informatica.
E noi di Lupieditore, che da sempre crediamo nel potere della cultura e della conoscenza, continueremo a pubblicare libri così: belli, utili, profondi. Libri che fanno bene.
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