Ci sono libri che ti acchiappano per la trama. Altri per lo stile. Altri ancora per la capacità di tenerti sveglio la notte, mentre le pagine scorrono come un fiume in piena. “Una salamandra servita fredda” di Marisa Papa Ruggiero riesce in tutto questo, ma lo fa in un modo suo, unico, quasi ipnotico. E per questo, come editore, non ho avuto alcun dubbio nel volerlo tra le pubblicazioni di Lupieditore.
Ho scelto questo romanzo perché mi ha fatto sentire in bilico, come durante un’eclissi. Mi ha fatto domandare, sospettare, emozionare. Mi ha ricordato che la letteratura può essere un viaggio interiore, un thriller dell’anima, un mistero che parte dal cuore. E quando trovi un libro che riesce a mescolare tensione narrativa e scrittura poetica con tanta naturalezza… non puoi lasciartelo scappare.
La storia ruota intorno a Veronica, direttrice di una galleria d’arte in una città apparentemente tranquilla, la cui vita viene travolta da un incontro tanto affascinante quanto destabilizzante. Lui è Alex, storico dell’arte, e compare proprio durante un’eclissi solare. Da quel momento, tutto cambia. Si apre un vortice fatto di ossessioni, inseguimenti emotivi, isole misteriose, fughe da sé stessi e da verità che bruciano. Un’atmosfera rarefatta, intensa, dove ogni personaggio porta con sé ombre e fuoco. Dove ogni pagina è un passo verso un ignoto che pulsa sotto la pelle.
Il titolo non è casuale: “Una salamandra servita fredda” richiama il simbolo dell’animale che sopravvive alle fiamme. Ma anche la vendetta, la sopportazione, il dolore trasformato in consapevolezza. È un thriller, sì. Ma è anche una poesia lunga 180 pagine. Una riflessione elegante e intensa sui legami, sul confine tra amore e dominio, tra perdita e rinascita.
Marisa Papa Ruggiero è una di quelle autrici che ti viene voglia di leggere anche solo per come parla, per come pensa. A Napoli ha intrecciato insegnamento, scrittura creativa, critica d’arte, pittura e poesia. E tutto questo si sente, si vede, si tocca nelle sue parole. Ha pubblicato con editori di spessore come Guida, Manni, Ladolfi e Passigli. Ma quello che la rende speciale è la sua capacità di fare della parola una lama gentile: tagliente, ma mai brutale; affilata, ma sempre poetica.
Anche online, il romanzo ha già ricevuto commenti positivi da chi ama le storie che non seguono schemi preconfezionati. Chi cerca una scrittura colta, sensuale, che sa essere inquietante senza diventare mai gratuita. Alcuni lettori parlano di “incanto noir”, altri di “una danza tra eros e morte”. A me piace pensare che sia un romanzo che va letto a luci soffuse, con il cuore pronto a farsi scomporre e ricomporre.
In Lupieditore, come ormai sapete, cerchiamo storie che facciano battere il cuore e che risveglino la mente. Libri belli, vivi, capaci di farci vedere il mondo da una prospettiva diversa. E la penna di Marisa Papa Ruggiero è un esempio perfetto di come si possa raccontare il lato oscuro dell’animo umano con eleganza, senza rinunciare alla profondità.
Se volete una lettura intensa, raffinata, magnetica — che vi accompagni in un viaggio dove la verità si svela lentamente, come un’eclissi che lascia spazio alla luce — allora “Una salamandra servita fredda” è il libro giusto per voi.

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