“Il primo ghoster non si scorda mai” è un romanzo che parla a tutti: donne, uomini, giovani, adulti. Parla a chi è stato lasciato senza una parola, a chi si è sentito invisibile, a chi ha provato sulla pelle il dolore muto del ghosting — quella ferita improvvisa che strappa il fiato e obbliga a ricominciare da capo.
Elisa ha 39 anni, una carriera solida e una vita che, finalmente, ha iniziato ad appartenerle davvero. Dopo anni trascorsi a rispondere alle aspettative degli altri — parenti, amici, conoscenti troppo interessati alla sua mancanza di “contributo demografico” — aveva trovato un equilibrio tutto suo.
Poi arriva Claudio. Un incontro “ai tempi del Wi-Fi”, tra chat che diventano stanze aperte dove chiunque può entrare, tra messaggi che condensano emozioni, promesse, attese e illusioni. Con lui l’amore sembra un film: intenso, luminoso, travolgente. Un desiderio che torna dopo essere stato dimenticato.
Eppure qualcosa non funziona. Claudio sparisce e riappare, senza spiegazioni. Lascia Elisa sospesa tra silenzi improvvisi e domande che bruciano: Perché non risponde? Dove ha sbagliato? È colpa sua? È diventata un giocattolo da lasciare nell’angolo?
Attraverso una narrazione autentica, ironica e profondamente empatica, il romanzo racconta il vuoto che resta quando qualcuno scompare dalla tua vita, ma anche la forza che nasce quando inizi a non scomparire più da te stessa.
“Il primo ghoster non si scorda mai” è una storia di amore, disillusione, rinascita e coraggio emotivo. Un libro che fa ridere, piangere, arrabbiare e, soprattutto, riconoscersi.
Perfetto per chi ha amato romanzi sull’amore contemporaneo, sulle relazioni tossiche, sulle seconde possibilità e sulle donne che imparano a rialzarsi.
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