Giuseppa Corry Filomé è un’autrice e drammaturga che esplora, con fine sensibilità, le zone d’ombra della comunicazione umana. Attraverso la forma della poesia teatrale, indaga le tensioni emotive e psicologiche che emergono nei rapporti affettivi, concentrandosi in particolare sull’incomunicabilità tra due amanti che, pur profondamente legati, non riescono più a ritrovarsi.
La sua opera si struttura in tre sillogi poetiche teatrali, in cui il dialogo si fa soliloquio, e l’incontro tra i personaggi si trasforma in un continuo tentativo di superare la distanza che li separa. In uno stile denso e riflessivo, Filomé mette in scena una lotta interiore contro fantasmi e ombre che ostacolano l’ascolto reciproco, trasformando le parole in trappole e i gesti in fallimenti comunicativi.
Con una scrittura visionaria e profondamente psicologica, Giuseppa Corry Filomé offre al lettore uno sguardo crudo ma poetico sull’inadeguatezza dei linguaggi umani, sulla solitudine a due, e sulla fragilità dei legami quando il silenzio prende il sopravvento.
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